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On-chain student Newsletter: week 4,2022
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On-chain student Newsletter: week 4,2022

Buongiorno e bentornati su On-chain student.

Bitcoin is crashing.

E’ questo il messaggio più diffuso al momento nell’universo cripto. Ovviamente la prima criptovaluta è seguita a ruota dalle altcoin che sono letteralmente sprofondate all’inferno.

Let’s dive into the block !


Il punto della situazione

I mercati azionari hanno terminato la settimana in perdita affossando anche bitcoin e il resto del mondo cripto a dimostrazione della forte correlazione tra i due mondi.

S&P 500 cede quasi il 5% in cinque giorni di contrattazioni e il Nasdaq registra una perdita del 7%.

Bitcoin ha rotto nella notte tra giovedì e venerdì il livello chiave a $40K, innescando una cascata di vendite e ordini short fino ad arrivare ad un minimo di $34K nella giornata di sabato.

Capitalizzazione di mercato crollata a 1.600 miliardi, meno 400 miliardi rispetto a sette giorni fa.

Fear & Greed Index a 13 punti: estrema paura.

Il death cross di cui vi ho parlato nella prima settimana di gennaio è stato ufficialmente confermato dal downtrend che ha caratterizzato quelle seguenti.


Dopo aver scritto quella newsletter, approssimativamente in zona $47K, ho deciso di prendere profitto e tornare liquido in attesa della correzione che si profilava all’orizzonte.

Con il senno di poi questa mossa si è dimostrata essere giusta. Non ho idea di quale possa essere il bottom per bitcoin, per questo motivo continuerò a monitorare la situazione giorno per giorno attuando una strategia di ingresso prudente e scaglionata.


L’Hash rate è al suo massimo storico e il lightning network in continua espansione grazie alle implementazioni di Strike.

Dal punto di vista dei fondamentali BTC è più solido che mai, ma allora perché il prezzo scende ?

E’ da tempo che si parla dell’aumento spropositato dell’inflazione causato dall’erogazione e dallo stanziamento di aiuti economici per affrontare la pandemia.

A dicembre l'inflazione negli Stati Uniti è cresciuta del 7% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Si tratta dell'incremento annuale più alto mai registrato da giugno 1982.

Per arginare tale fenomeno la FED ha deciso di correre ai ripari accelerando il “tapering”, andando cioè a diminuire gli stimoli di liquidità profusi nell’economia statunitense, e anticipando agli inizi di marzo l’aumento dei tassi di interesse.

Questa doppia manovra non ha giovato né i mercati azionari né tantomeno quello delle criptovalute. Gli investitori infatti, per diminuire il proprio grado di rischio in vista dell’aumento dei tassi, hanno cominciato a investire in asset più conservativi a discapito di azioni tech e cripto.

La correlazione tra il Nasdaq e bitcoin si fa sempre più forte a dimostrazione del fatto che Wall Street scambi la prima criptovaluta come se fosse a tutti gli effetti un’azienda tecnologica.


“Nessuno può prevedere il futuro e la storia non può servire per predirlo, ma può aiutarci a capire come un determinato asset si è comportato precedentemente in situazioni analoghe. Bitcoin è un asset volatile se denominato in dollari; abbiamo visto oltre sei volte nel 2021 scenari in cui BTC ha perso più del 20%. C’è stato un calo del 50% nel 2018, poi ancora nel 2020 e ancora un calo del 50% nel 2021 e adesso nel 2022. Non c’è niente di nuovo, non dovete andare nel panico, non bisogna dare di matto, ma quello che dovete capire invece è che questo “comportamento” o se preferite volatilità è esattamente il modo in cui questo asset performa. La cosa migliore che possiate fare è capire il perché performi in questo modo.

Moltissime persone che negli ultimi due anni hanno cominciato ad adottare bitcoin e lavorano in grandi fondi a Wall Street, in altre organizzazioni o sono semplici retails hanno pensato di essere long-term holders, ma hanno trattato l’asset come un asset di rischio. Infatti per paura dell’aumento dei tassi di interesse hanno iniziato a vendere questo asset di rischio, spostano il loro capitale da asset più rischiosi a meno rischiosi. Se hai agito così bitcoin è il bene più rischioso che hai, sei un venditore o un trader, non stai cercando di conservare l’asset per un lungo periodo di tempo, ma di specularci sopra come se fosse una growth stock o una tech stock, ma i bitcoiners sono quelli che fanno la differenza. Abbiamo raggiunto un nuovo massimo storico per numero di portafogli attivi con 1/100 di BTC al loro interno, l’hash rate ha raggiunto un nuovo massimo storico.

I fondamentali e i bitcoiner non vengono scalfiti minimamente dalle fluttuazioni del prezzo infatti stanno continuando ad accumulare Satoshi e a mettere in sicurezza la rete; solo poi arriva il prezzo, che al momento diverge completamente dalla realtà dei fondamentali. Tuttavia, dopo un periodo di tempo abbastanza ampio, il prezzo e i fondamentali torneranno ad incontrarsi di nuovo, la domanda è solo cosa succederà da ora a quel momento e quanto ci vorrà.

Nel frattempo tenete d’occhio i dati.”

A. Pompliano


Per questa newsletter è tutto, ricordati che l’analisi svolta non ha lo scopo di consigliare alcun tipo di investimento finanziario, ma al contrario ha l’aspirazione di insegnare ad analizzare con uno sguardo più critico il mondo Bitcoin.

Alla prossima settimana !

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